Un "cuento" sul Design
Il primo intervento di design di cui ho ricordo è stato quello della mia camera da letto. Mi ero appena iscritta al Liceo Artistico, avevo circa 14 anni ed ero alle prese con i miei primi affreschi parietari.
Per fortuna non conservo nessuna fotografia!
A diciotto anni mi sono trasferita a Londra per frequentare l'Islington College, ma presto ho scoperto che la megalopoli non era quello che stavo cercando e sono tornata indietro. A venti anni mi sono sposata e la vicinanza di mio marito, che è un vero tuttofare con una predilezione per le costruzioni in legno, ha ampliato le mie possibilità di design. E così, quasi senza rendermene conto, abbiamo iniziato a fare insieme i primi interventi di ristrutturazione. E' cominciato come qualcosa a metà strada fra il divertimento e la necessità, nessuno di noi due avrebbe detto allora, che il design sarebbe stato quello che avremmo fatto per i successivi venti anni. Non è mai stato un lavoro per noi. Era semplicemente rispondere all'esigenza di rendere lo spazio intorno a noi, che fosse la casa, l'ufficio, il giardino, confacente alle nostre necessità estetiche.
Il bello aiuta, credetemi.
A differenza del pittore, che quando ha un momento di eccitazione, di ispirazione, può correre a comprare una tela e mettersi all'opera, il designer spesso vive un momento di castrazione. Perché il designer non può comprarsi una casa ogni volta che ha voglia di arredare. E allora cosa fa un giovane designer? Inizia a dipingere tutta la sua camera e quando ha finito si estende al resto della casa.
A seguito, il restyling di salotto e sala da pranzo nella casa di mia madre, prima e dopo l'intervento.



Salotto e sala da pranzo in stile "massonico/coloniale"




Il costo complessivo per la trasformazione di queste due stanze non credo abbia superato i 300 euro. Ho comprato tante cose al mercatino dell'usato. Quadri, cuscini e tovaglia sono fatti da me e sono creazioni, rielaborazioni e stampe digitali di antichi dipinti e opere contemporanee, alcune mie (Adamo ed Eva , i due autoritratti, la fotografia in bianco e nero della casa norvegese) alcune d'artista, come lo splendido Saladino dipinto da Cristoforo dell'Altissimo o il Narciso di Caravaggio, riadattato con un taglio orizzontale panoramico. I materiali usati per i complementi arredo vanno dalla stoffa al PVC e cartone. La corda me la regalò un amico che di professione faceva il ponteggiatore. Il tavolino é realizzato con una vecchia valigia trovata in soffitta insieme ad un grande specchio di cui nessuno ricordava più l'esistenza. La televisione, siccome era vecchia, ci era stata regalata. Le cornici antiche sono prese al mercato dell'usato. Tavolo, lampade e divano sono di Ikea e li avevamo già, quindi non li abbiamo dovuti comprare. La statua in legno che appare nell'angolo l'ha fatta mio marito partendo da un tronco e le piante sono sempre andata a "rubarle" nel giardino di mia suocera. Le sedie in legno della sala da pranzo sono sempre opera di mio marito, con altri due tronchi tagliati nel bosco. I vasi che sembrano di bronzo, sono in realtà di plastica, dipinti con color bronzo.
Nel 2010, ho abbandonato gli studi universitari per aprire il mio studio grafico. No volevo più studiare, volevo creare e guadagnare. L'apertura dello studio é stata una nuova occasione per fare del Design, giacché l'unico posto disponibile e con un affitto compatibile con le mie tasche vuote si presentava come un'autentica catastrofe. Macerie, calcinacci, tubi rotti, sanitari incrostati.
Era l'ora di un altro intervento.
Questo restyling é stato più costoso e lungo. Dovevamo rifare tutto compresi i pavimenti. Non ricordo il budget ma ricordo che al termine l'unica cosa che ci preoccupava era riuscire a guadagnare abbastanza per rifarci, pagare i prestiti e ricominciare a respirare. Purtroppo mio marito ed io abbiamo peccato d'ingenuità. In uno stato iperburocratico e ipertassato come l'Italia, per mantenere un'attività aperta bisogna fare grandi sacrifici, non solo economici. Noi due invece, abbiamo sempre vissuto con l'ostinata convinzione che anche due persone economicamente svantaggiate come noi, nella vita potessero aspirare ad avere tutto quello che serve per essere felici. Così dopo 5 intensi anni, che ho passato facendo qualunque tipo di lavoro, decorare locali, progettare mobili, stampare menú, fare poster pubblicitari, testiere per il letto, pannelli luminosi...abbiamo preso una decisione. Lasciamo tutto e ci trasferiamo in una piccola isola nell'Atlantico. A fare cosa non si sa...ma qualcosa succederà.
Studio grafico in stile "jungle kitch"








Alcuni lavori di restyling fatti durante quel periodo.
Trasformazione di ristorante pop color in antica taverna contadina



Non ho mai amato i colori puri, sgargianti, contrastanti. A dire il vero li detesto e la prima cosa che faccio quando li incontro é eliminarli. Amo invece i toni scuri, i marroni, l'ocra, i colori della terra e apprezzo molto, moltissimo, il nero, che é un componente fondamentale di tutte le mie tinte. In questo restyling ho usato la tecnica dell'affresco digitale, una tecnica innovativa e assolutamente tecnologica. Credo di essere stata la prima ad utilizzarla nella mia città, che devo dire, non é una città famosa nel mondo per le sue avanguardie... Gli attrezzi da lavoro sono dipinti nella forma di illusione ottica, soltanto l'antica sega é reale, perché ho avuto la fortuna di trovarne una, non ricordo più dove. Le lampade sono fatte a mano. Il proprietario poi ha avuto il buon cuore di comprare tovaglie e tovaglioli in tono.





Mentre pianificavamo il nostro trasferimento con biglietto di sola andata, ho organizzato una mostra personale. E' stato chiaro fin dai primi giorni dell'allestimento, che non mi sarei limitata ai quadri. Ho aggiunto lampade e cuscini, tavolini e bauli. Ho chiesto al custode della Villa di concedermi il permesso per trasportare le piante del giardino nelle stanze dell'esposizione e mi é stato concesso. Poi ho chiesto se potevo portare bracieri e accendere dei fuochi e incredibilmente anche questo mi é stato concesso. Infine, il giorno della mostra, poco prima che arrivassero gli invitati, ho visto delle macchie sul pavimento. Ho chiesto uno straccio per pulire il pavimento. Il gestore della villa mi ha guardata come se fossi pazza. Non si era mai visto l'artista fare il lavoro del personale delle pulizie. E invece questo é proprio quello che dovrebbe fare un buon designer, assicurarsi che anche il pavimento sia in rapporto armonico con tutto il resto. E se la donna delle pulizie non ha fatto le pulizie per bene, le faccio io! E così ho preso il mio straccio e ho pulito il pavimento. Mi ricorderò sempre quel momento perché ad un certo punto entrò una giornalista locale che doveva intervistare "l'artista" prima che iniziasse la mostra. E' arrivata nella sala, mi ha vista mentre pulivo il pavimento e mi ha chiesto " scusi...sa dove posso trovare l'artista?" " Si, piacere, sono io". Ricorderò sempre la sua faccia.





Quando ero piccola giocavo con l'unico videogioco che mi abbia appassionato nella vita, si chiamava Monkey Island. Quando ho iniziato a giocare ho subito sentito che quel mondo grafico/estetico concepito dagli autori rappresentava il mio mondo. C'erano grandi ambientazioni notturne, illuminate da piccole luci che oggi, nel linguaggio del design, definiremmo "boho style". Si svolgeva in una piccola isola vulcanica popolata da scimmie e pirati, ricchi governatori e gente mezza matta, fra palme, spiagge, interni di locande con assi di legno malconce e antichi quadri con cornici barocche. Si trattava proprio di quell' "accrocchio" stilistico, eclettico e zingaresco, dove il gusto europeo per il "classico" cerca di accomodarsi elegantemente fra radici di rampicanti, gusci di cocco e ratti a piede libero.
Ero a casa.
Per questo motivo, quando sono sbarcata sull'isola che sarebbe diventata la mia casa e che non avevo mai visto prima, ho capito che le trame del destino mi stavano portando dove dovevo andare, ossia in quel luogo della mente a cui sei sempre appartenuto, indipendentemente da dove sei nato.
I primi anni sull'isola non sono stati facili. Per fortuna esisteva un piccolo mercato libero, molto noto e frequentato, dove chiunque poteva andare a vendere le proprie cose. Bisognava alzarsi molto presto al mattino e arrivare in tempo per aggiudicarsi un posto, perché siccome era libero, chiunque poteva arrivare e mettersi dove voleva a fare ció che voleva. C'erano cartomanti, cantanti, burattinai, proprietari di iguana che chiedevano soldi per metterla a disposizione per una foto, c'erano falegnami, vetrai, giocolieri. Quel mercato si chiama Rastro de Argual e ancora oggi é l'unico nostro punto vendita per chi vuole comprare le opere di Souentos - Souvenirs y Cuentos (questo é il nome che ho dato al mio banco del mercato e che ora é diventato un sito internet che vende in tutto il mondo.)




Poi arriva un colpo di fortuna. Conosciamo una persona che ha un piccolo rudere da ristrutturare e ci dice che possiamo vivere lí se abbiamo voglia di rimetterlo a posto. Cos'é questa se non un'altra occasione per fare del Design?
Il rudere in questione risultò essere un pollaio distrutto.
Inutile dire che ci siamo messi all'opera.
IL VIAGGIO

Il pollaio si trasforma


























Questa ristrutturazione é stata un viaggio bellissimo attraverso il recupero e la creazione usando il cemento. In cucina soltanto i fornelli sono nuovi, il mobile é di seconda mano e tutto il resto proviene dall'onnipresente China Store. Ogni bottiglia e contenitore é decorato a mano effetto "etichetta". Il pavimento é dipinto a mano in stile "INCA STONES". In salotto e camera da letto ogni mobile é costruito con pallets, tavole e scarti di legna della segheria. Le gambe del tavolo da pranzo sono ricavate dalla struttura di un vecchio letto. Il lampadario é Ikea. Pavimento dipinto a mano stile "POMPEI". I complementi arredo ovviamente sono tutti made in Souentos.




Il bagno é il luogo della casa dedicato all'acqua. Il bagno di una casa che si trova in un isola significa acqua al quadrato! Per questo motivo il design del bagno é stato concepito come tributo ad una antica civiltà che viveva in un isola e che fu epicentro di ciò che oggi chiamiamo civiltà occidentale. Creta. E' sulla base del famoso affresco raffigurante due pugili cretesi che ho sviluppato l'intero tema estetico del bagno, realizzando una copia dell'affresco stesso sulla parete principale. Il "parquet" é dipinto a mano. Il mosaico della doccia é realizzato con piastrelle spezzate.
Affresco originale


La coppia tedesca incontrata per caso con cui siamo andati a convivere risultò in seguito dedicarsi all'affitto di case per le vacanze. Si tratta di vari alloggi, disseminati proprio qui nel terreno dove viviamo tutti insieme (noi nel nostro ex pollaio) e loro nella loro casa. Due di questi alloggi necessitano un restyling.
E allora ricominciamo.
Il Covo Pirata







In questo caso non potevo comprare o gettare via niente. La sfida consisteva nel trasformare l'ambiente attraverso il solo uso della pittura e cambiando la disposizione e la qualità delle luci. La lampada in legno stile pirata é costruita a mano. Qualche oggetto é stato recuperato con un colpo di fortuna. Le mappe antiche sono creazioni digitali made in Souentos. In questo restyling Monkey Island é stato un concetto chiave!

Durante il coronavirus i nostri lavori hanno subito una brusca interruzione. Il mercato di Argual é rimasto chiuso per quasi un anno intero. C'era molto tempo libero da gestire. Ecco perché un buon passatempo é stato decorare una nuova stanza degli ospiti, questa volta non per lavoro ma per puro divertimento. Ho fatto un annuncio su Facebook, chiedendo agli amici di dirmi una cosa che avrebbero voluto vedere dipinta sulla parete. Sono arrivate molte indicazioni, ovviamente tutte non coerenti. Qualcuno ha detto "un delfino sugli scogli!" qualcuno ha detto " un CD dei King Crimson!" La sfida ha consistito nel creare, usando le loro strampalate indicazioni, un design esteticamente armonico.





E' incredibile come possa trasformarsi un ambiente solo usando colori acrilici su muro. Ma questo sarebbe soltanto arte. Quando si fa Design invece, bisogna stare attenti anche ai colori del letto e degli asciugamani! Il Design non é mai un "assolo" é sempre un concerto.

Con il tempo la coppia di persone con cui siamo andati a vivere, Markus e Andrea, sono passati da essere i padroni di casa ed essere due buoni amici. Per questo motivo ad un certo punto abbiamo deciso di creare qualcosa di nuovo insieme. Questa nuova creazione é stata la cosa più esaltante che si possa fare nel campo del TETHNIC DESIGN:
un GLAMPING.
Yes! Un glamorous camping.
L'idea é stata mia, lo ammetto, ma il lavoro é di squadra. A loro la parte burocratica a noi quella creativa.











Le foglie di palma secche sono l'elemento chiave dell'intera estetica per questo l'abbiamo chiamato "La Cabaña " la capanna. Mio marito le ha tagliate e intrecciate quando ancora erano fresche e poi le abbiamo lasciate seccare. Tutto é realizzato con i pallets : le porte, le sedie, i tavoli, la struttura portante del letto. Il pavimento della tenda é cemento dipinto a mano, come sempre. Affreschi e complementi arredo sono studiati apposta per questo nuovo progetto e sono opere digitali made in Souentos. Abbiamo aperto a Dicembre e tutto funziona alla grande! Se volete venire a trovarci, vi lascio il link al sito web.
E ora? E ora si continua. Sono certa che la vita continuerà ad offrirmi nuove occasioni per fare del Design libera da commissioni, incarichi e clienti. Sono certa che la vita, per "pura casualitá" mi regalerá altre "tele bianche" su cui dipingere la mia personale visione armonica.
A presto!
Martedí 14 Settembre 2021

Mercoledí 19 ottobre 2022
Un anno dopo.
L'estate 2022 é stata una estate di incontri persone e parenti che non vedevo da anni e che ci hanno raggiunti su quest' isola lontana per passare le vacanze insieme. E' stata un'estate di tanti baci, tanti abbracci e tanto tantissimo rum.
Mesi prima avevamo costruito una terrazza. L'avevo fatta di legno scuro con decorazioni floreali sul pavimento. Poi è arrivata questa estate frizzante, alcolica, euforica e così ho deciso di trasformare la terrazza wiccan in una terrazza marocchina, dedicata al mosaico e ai colori del Mediterraneo, perché anche se ormai da molti anni siamo diventati "atlantici" il mediterraneo rimane sempre il nostro cuore.










L'ispirazione é venuta dai mosaici di Ravenna, le maioliche siciliane e le suggestioni del Marocco. La nostra isola si affaccia sul Sahara occidentale e quindi spesso le mie fantasie estetiche volano in nord Africa. Il tavolo é dipinto con lo stesso stile del pavimento, a colpi di pennellate di acrilico diluito con sigillante. Al centro del tavolo un'anfora canaria. Il tavolino caminetto é comparto usato e poi rivestito all'interno di placche metalliche. Quando le candele sono accese il cassetto funziona come scaldavivande. Le lampade marocchine sono cinesi (ah!) dipinte con protettivo e contengono un bicchiere rovesciato dipinto con velatura color ocra per creare una luce calda e proteggere l'impianto elettrico. Il divano é ovviamente fatto di pallets con gommapiuma rivestita con stoffa impermeabile. Vasi e porta candele sono fatti di cemento usando i cartocci del latte come base per lo stampo. Il vaso giallo é un banale vaso di plastica del supermercato LIDL dipinto e spacciato per una maiolica siciliana. E' stata una estate creativa.

Già che avevo i pennelli in mano ho dipinto anche la scala d'entrata.







Il concetto di mosaico si é esteso anche alla decorazione del pavimento esterno che precede l'entrata. Poi ho aggiunto piante, lampade e finti reperti archeologici creati con polistirolo lavorato a caldo e cemento.

